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Verso il Paradiso - Hanya Yanagihara

Immagine del redattore: daliacrocedaliacroce



6,5/10



Quella bella storiella che ci raccontavamo quando eravamo giovani, che i nostri amici erano la nostra famiglia, valevano sposi e figli, la prima pandemia l'aveva rivelata per quel che era: una bugia. La gente che amavi di più era la gente con cui avevi scelto di vivere gli amici erano un piacere, un lusso, e se allontanarli voleva dire proteggere meglio la tua famiglia, li allontanavi subito.


Il libro è diviso in tre macro capitoli ambientati in diverse epoche, che raccontano la strenua ricerca della felicità di diversi membri della famiglia Bingham.

Nella pri


ma sezione ci troviamo a New York nel 1893 e David Bingham è un giovane ragazzo appartenente a un'illustre famiglia di banchieri. La città non è però la stessa che immaginiamo, ma è la capitale dei cosiddetti "Stati Liberi", fondati dopo una guerra civile scatenatasi per creare un mondo in cui, idealmente, ogni cittadino potesse vivere la propria vita vedendo tutti i diritti civili rispettati. Le unioni omosessuali sono anzi favorite e organizzate in matrimoni combinati tra membri di famiglie altolocate. David è combattuto nella scelta tra un uomo proposto dal nonno, di buona famiglia e rispettabile, ma più grande di lui e già vedovo, e un giovane insegnante di musica del quale si è invaghito, povero e con un passato non ben chiarito.

Nel secondo capitolo ci troviamo a Manhattan nel 1993 e in città ha iniziato a manifestarsi una nuova epidemia sconosciuta. In questi anni, un giovane hawaiano intraprende una relazione con il suo capo. Non riesce a venire a patti col suo passato, con la famiglia che l'ha rinnegato per avere abbandonato la sua ter


ra, le sue usanze e perfino il suo nome tradizionale hawaiano.

Nell'ultima parte, ambientata nel 2093 in un futuro distopico, Manhattan è la nuova Zona Otto. Il mondo è stato devastato da pestilenze e pandemie spaventose e, nel tentativo di arginarle, si è progressivamente instaurato un regime di dittatura totalitaria. Si trovano ovunque "mosche" e telecamere nascoste con le quali i servizi segreti tengono la popolazione sotto controllo, internet, stampa e televisione sono state o censurate o bandite, il cibo è razionato, il clima è talmente ostile che sono necessarie delle tute di raffreddamento per spostarsi all'aperto.

Charlie è una delle poche bambine sopravvissute all'epidemie del 2070, ma ha sulla sua pelle le tracce lasciate dai farmaci utilizzati per salvarle la vita: ha cicatrici su tutte le braccia, capelli radi e sottili come peluria, è molto minuta, presenta un lieve deficit cognitivo ed è stata resa sterile. Il padre era membro di una associazione di ribelli mentre il nonno Charles, che l'ha cresciuta, è stato uno scienziato che ha, con le migliori intenzioni, contributo a creare il mondo in cui stanno vivendo.

Le tre storie sono profondamente collegate dai nomi e dai luoghi e da questo stati d'animo che attraversano il tempo, una ricerca di amore, di pace, di libertà e del proprio posto nel mondo.

Diciamo che l'ultima storia è decisamente più riuscita dalle precedenti e, sarà il periodo storico che stiamo vivendo, ma sentiamo molto vicine le preoccupazioni della giovane Charlie, che vede stringersi attorno


a sé il confine della propria libertà e, in uno stato in cui vige una visione unicamente utilitaristica, cerca di trovare una sua dimensione di amore.


Il mondo in cui viviamo è fatto solo per sopravvivere, e si sopravvive solo al presente. il passato non conta più; il futuro non è riuscito a realizzarsi

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