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I miei stupidi intenti - Zannoni

Immagine del redattore: daliacrocedaliacroce


9/10


Questa è la storia di una piccola faina che ha imparato a scrivere e racconta la sua vita attraverso la propria autobiografia.

Archy nasce in un piccola e disadorna tana nel bosco. Il padre è morto, ucciso dall'allevatore al quale stava rubando le galline, lasciando la compagna sola con la neonata cucciolata. Sin da subito emerge un'incredibile personificazione di tutti gli abitanti del bosco, che sanno infatti provare rabbia, dolore, invidia, gelosie, ma rimane pur sempre la durezza del mondo animale che purtroppo non concede sconti. Un fratellino di Archy infatti, il più debole e gracile del gruppo, verrà abbandonato fuori dalla tana quando si capirà che per lui non c'è speranza di sopravvivenza.

La mamma faina è schiva e distante, sempre più magra a causa del lungo inverno che rende difficile procurarsi del cibo. Quando Archy, in competizione col fratello ben più grosso, "selvatico" e abile nella caccia di lui, torna a casa ferito ad una zampa in un infruttuoso tentativo di depredare un nido di uccelli, viene ignorato, chiamare il dottore è troppo costoso e sarà perciò destinato a rimanere zoppo. I piccoli crescono e, con la primavera, si accendono anche le prime passioni. Archy e sua sorella Louise si godranno dei dolci momenti in cui l'istinto animale prende il sopravvento sul pensiero razionale, ma tutto ciò accade in maniera assolutamente candida, il tabù lo percepiamo solo noi umani.

L'inverno torna, così come la fame e il giovane zoppo viene barattato in cambio di due polli con la volpe Solomon, un ex bandito divenuto usuraio grazie alla conoscenza della scrittura che gli permette di tener traccia dei suoi prestiti. Insieme a lui c'è il fedele Giona, un grande cane nero che fa la guardia e aiuta nella riscossione dei crediti, inspiegabilmente devoto.

Solomon tratta la giovane faina come fosse uno schiavo, sino a quando, in un impeto di altruismo, decide di insegnargli a leggere e scrivere per permettergli di capire la parola di Dio. La volpe, in una delle sue scorribande passate, trovò un Bibbia e da allora ne ha provato ad interpretare la morale a suo modo. Solomon morirà di vecchiaia, ma non prima di essere riuscito a dettare ad Archy le proprie memorie, rivedute e corrette in modo da apparire come un devoto discepolo di Dio. Dopo aver affrontato numerose difficoltà, anche la faina troverà il coraggio di mettere mano alla penna e scrivere della sua complicata esistenza e finalmente riuscirà ad affrontare con serenità il pensiero della morte.

Quando si ama qualcuno, proviamo sempre il contrario per qualcun altro. Solo Dio si può amare in santa pace.

L'ho trovato un libro dolce, onesto, di una sensibilità disarmante. Questi animali umanizzati sono così vivi nelle loro sensazioni, sembrano "più veri del vero". La speranza con la quale Solomon si affida a Dio è la stessa che ogni essere umano riversa nel divino, nella speranza di sentirsi meno solo e dare un senso alla propria esistenza. Archy è un personaggio complesso, ha emozioni che lui stesso non riesce a spiegarsi, si ritrova a compiere azioni che mai si sarebbe aspettato di compiere, persino tradire la sua stessa famiglia.

Ho il terrore che possa aver capito di essere stato dannato a un'esistenza inutile, a vivere per agguantare il fumo. Ho il terrore di essere stato più crudele di Dio.

La natura non ha spazio per l'altruismo, come si vede nella tana delle faine, eppure qualche individuo supererà i suoi istinti e sarà questo e renderlo davvero umano.


Questo è il mio ultimo stupido intento: scappare, come tutti dall'inevitabile.
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