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Serotonina - Michel Houellebecq

Immagine del redattore: daliacrocedaliacroce


7/10


Mannaggia al Kindle e al suo schermo in bianco e nero, che ha reso questi vibranti colori in copertina (tutte le sfumatore dal rosso al giallo che si espandono da una macchina in fiamme), scialbi e apatici. Un po' come nella dipendenza da antidepressivi. All'inizio c'è l'eccitazione, la novità, il picco di serotonina che riesce ad acuire ogni sensazione, seguita da una vera e propria "calma piatta", un forte senso di apatia.

Florent-Claude Labrouste ha 46 anni, lavora per il ministero dell'Agricoltura e ha una relazione con Yuzu, ragazza giapponese di vent'anni più giovane, con la quale non sente più alcun legame, nonostante le sue teorie sull'amore

Conobbi carnalmente ragazze di diverse nazioni, e maturai la convinzione che l'amore possa svilupparsi solo sulla base di una certa differenza, che il simile non si innamori mai del simile, anche se in pratica sono molte le differenze che possono andar bene: un'estrema differenza di età, si sa, può scatenare passioni di violenza inaudita; la differenza razziale ha ancora una notevole efficacia; e anche la semplice differenza di nazione e lingua non va disdegnata. È sbagliato che due persone che si amano parlino la stessa lingua, è sbagliato che possano davvero capirsi, che possano comunicare con le parole, perché la vocazione della parola non è creare amore bensì divisione e odio.

La mezz'età, una vita sentimentale e lavorativa non più soddisfacenti, e Florent si reca da un ambiguo medico di base e si fa prescrivere un antidepressivo, il Criptorix. Ispirato poi da alcuni "scomparsi volontari" di cui è venuto a conoscenza (persone normalissime ma che di punto in bianco decidono di abbandonare tutto e cambiare radicalmente vita, cambiando identità e senza dare più alcuna notizia di sé), ne segue le orme, paga un paio di mensilità dell'appartamento nel quale viveva con Yuzu, alla quale augura di tornarsene in Giappone dai genitori che odia e di cedere al matrimonio da loro combinato, raccoglie i pochi averi che desidera portarsi dietro (le fotografie nel suo pc ne rappresentano la gran parte) e si trasferisce in un hotel di Parigi, in un quartiere neanche troppo distante, trovato secondo l'unico requisito di avere camere per fumatori.

Decide quindi, tra il conscio e l'inconscio, di ri avvicinarsi a persone del passato che per lui sono state importanti, persone per le quali ha provato affetto, rispetto, persino il vero amore, che si è però lasciato scappare. In questo viaggio tra i ricordi si inseriscono i problemi dell'intero mondo Occidentale, la crisi di valori, la depressione, la povertà delle relazioni. Si trova davanti, ad esempio, ai problemi del mondo agricolo europeo che lui stesso non è riuscito a risolvere con il suo lavoro, quando trova un vecchio compagno di studi, proveniente da una famiglia nobile, ormai ridotto al lastrico e abbandonato da moglie e figlie.

Costretto a lasciare l'hotel di Parigi per un adeguamento delle norme sui fumatoi e dopo assistito a diversi eventi per lui traumatici, decide di trasferirsi in un piccolo appartamento, piatto, scialbo e anonimo com'è anch'egli diventato, di aumentare la dose di Criptorix e attendere con passività che qualcosa accada e se nulla non dovesse accadere, sembra che attenderà la propria morte.


Ho la sensazione che lei stia molto semplicemente morendo di tristezza
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