9/10
In realtà ero parecchio intimidita da questo libro, credevo di non conoscere abbastanza la mitologia da poterlo apprezzare appieno. Invece mi è stato regalato, l'ho aperto e l'ho divorato. È una lettura fluida e davvero coinvolgente, parla di ninfe, dei ed eroi come se fossero una classica famiglia problematica, un po' alla Beautiful.
Circe nasce dalla ninfa Perseide e dal dio Helios, cresce nella sua corte insieme ai suoi fratelli e alla sua numerosissima famiglia allargata. Non ha una le tipiche caratteristiche di una divinità, ha anzi una voce umana (e quindi sgradevole agli dei) e un carattere piuttosto timido e remissivo. Per anni cresce nell'ombra, disprezzata dalla madre e dai fratelli, con l'eccezione del piccolo Eete, il fratello minore, che alleverà lei stessa.
Anch'egli però la abbandonerà quando vorrà assecondare la sua sete di potere e diverrà re della Colchide e Circe, di nuovo sola, troverà rifugio in una piccola spiaggia che frequentava col fratello. Qui incontrerà Glauco, un umano di cui si innamorerà e sul quale opererà la prima delle sue magie, trasformandolo in un dio.
La seconda magia non sarà per amore, bensì per gelosia. Una volta diventato dio infatti, Glauco non dimostra alcuna gratitudine e anzi, vorrà prendere in moglie la bellissima ninfa Scilla, nella quale però Circe vede un cuore malvagio che verrà rispecchiato nella sua trasformazione in mostro.
Come punizione per aver fatto del male ad altri dei e per limitare il suo potere che potrebbe sbilanciare i fragili equilibri tra gli dei dell'Olimpo e i Titani, Circe verrà esiliata sull'isola di Eea. Qui affinerà le sue arti magiche per anni, distillando pozioni, facendo crescere erbe ed addomesticando animali. E sarà da quest'isola che partiranno tutte le sue avventure, l'incontro col Minotauro, con Odisseo, con Persefone e Telemaco, la nascita del figlio Telegono, la sfida ad Atena e lo scontro con Scilla.
Un romanzo che ci colpisce per rappresentare le sfaccettature più umane di una divinità mitologica e Immortale.
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